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Le nostre Strutture

Casa Famiglia Betania

Accoglie persone in età adulta, in particolare sacerdoti, che vivono situazioni di fragilità e che non sono in condizione di piena autonomia.

La Storia

Casa Famiglia Betania nasce nel 1994 per offrire un supporto alle persone sofferenti e in situazione di fragilità, con particolare attenzione alla disabilità, ed alle loro famiglie. Il progetto ebbe avvio per volontà di Don Tullio Pelis, all’epoca assistente diocesano dell’UNITALSI e del CVS, supportato dal Direttore del Patronato San Vincenzo e della Casa Del Giovane di quel tempo, Don Serafino Minelli.
Gli ospiti della casa sopraggiungevano dopo il contatto con Don Pelis, a seguito di pellegrinaggi o ritiri spirituali, con il desiderio di vivere brevi periodi di sollievo.
Tra il 1994 e il 2005 è di un centinaio il numero di ammalati, volontari, famiglie e gruppi che vennero ospitati. Data la significativa rilevanza sociale della struttura, emerge la necessità di definirne l’identità ed individuarne una specifica mission.
Pertanto nel 2005, avvalendosi dei finanziamenti erogati grazie alla legge 328/2000, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi socio- sanitari e assistenziali”, Casa Betania diventa una struttura dedicata a un numero definito di persone disabili, medio gravi, caratterizzata dall’attivazione di laboratori e percorsi strutturati e il coinvolgimento di un corposo gruppo di volontari. Nel 2009 la Diocesi di Bergamo rileva la necessità di una struttura che possa offrire una convivenza stabile e continuativa a sacerdoti parzialmente indipendenti, ma in situazione di fragilità , con la possibilità di vivere ancora in una realtà comunitaria.

La Struttura

Casa Betania prevede spazi comuni e spazi individuali e la loro disposizione favorisce la conciliazione tra la dimensione privata e quella comunitaria. Ogni ospite alloggia in una propria camera da letto, dotata di bagno privato, aria condizionata, all’interno della quale vi è la possibilità di ospitare gli eventuali parenti o amici in visita. La parte comune è composta da un soggiorno con sala da pranzo, una cucina attrezzata, uno spazio per la lettura, una saletta per accogliere i visitatori e una piccola Cappella, è presente inoltre un locale lavanderia per la biancheria personale.

A chi si rivolge

Il progetto è indirizzato a persone adulte con disabilità o che vivono situazioni di fragilità, e che per motivi diversi non possono fare riferimento al nucleo familiare di origine, non hanno le condizioni per vivere in totale autonomia ma non presentano nemmeno le caratteristiche per un inserimento presso una RSA. La Casa ospita anche sacerdoti che necessitando si assistenza e accompagnamento non possono continuare ad esercitare il proprio ministero con la stessa intensità, ma mantengono piccole autonomie che permettono loro di esercitare saltuariamente il proprio servizio sacerdotale. L’accesso e la dimissione in Casa Betania per i sacerdoti è a cura del direttore dell’Ufficio Assistenza del Clero anziano e malato della Diocesi di Bergamo, che presenta una prima analisi verificata poi con il Responsabile della struttura che ne definisce la presa in carico.

Lo Staff

Le figure professionali previste dalla struttura:
– un Coordinatore;
– due operatori residenti nella struttura che garantiscono l’assistenza h 24;
– un infermiere professionale che offre l’assistenza sanitaria attraverso la somministrazione dei farmaci e l’aggiornamento del fascicolo sanitario di ciascun ospite;
– un educatore professionale che, in collaborazione con il coordinatore, pianifica le attività e i percorsi individualizzati.

La Casa si avvale, inoltre, di volontari che supportano il personale, intrattengono e accompagnano gli ospiti.

 

Il servizio è garantito con continuità per tutto l’anno; la presenza di due operatori che risiedono all’interno della Casa, garantisce un’assistenza quotidiana degli ospiti e di tutte le incombenze quotidiane. Il programma delle attività, interne ed esterne, viene definito dal coordinatore della struttura in collaborazione con l’educatore professionale. Il progetto intende rispondere alle esigenze delle persone accolte favorendone il benessere e la salute psico-fisica. La presenza della figura infermieristica, con il compito della somministrazione dei farmaci e dell’aggiornamento del fascicolo personale, si integra al servizio di assistenza sanitaria garantita attraverso il medico di base e le strutture ospedaliere del territorio.

Casa Betania garantisce spazi di vite individuali dove l’ospite può dedicarsi ad attività legate più ad interessi personali; al contempo promuove momenti di condivisione e confronto interni alla Casa che la rendono contesto ricco di relazione e partecipazione del quotidiano. La Casa offre sicurezza e tranquillità tipiche di un ambiente familiare, evitando il rischio di isolamento e il senso di abbandono e, dove possibile, con il coinvolgimento delle famiglie e della rete amicale, si mantengono gli affetti come punto di riferimento soprattutto durante le festività.
Un elemento importante è rappresentato dall’apertura e dall’azione di integrazione con il territorio circostante, attraverso la partecipazione alla vita comunitaria del quartiere, alle attività religiose, socio culturali e di tempo libero.
Preziosa sotto questo profilo la presenza e la collaborazione di un buon gruppo di volontari. Gli ospiti religiosi hanno la possibilità di celebrare la messa in strutture esterne vicine, di collaborare con la Parrocchia della Malpensata e di partecipare ad iniziative e proposte della Diocesi di Bergamo. Sono inoltre garantiti i servizi di mensa e lavanderia.

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